sabato 13 settembre 2014

Una didattica per EAS - Episodi di apprendimento situato

Nel campo della didattica digitale, parallelamente all'esperienza della flipped lesson e flipped classroom, non possiamo ignorare il modello basato sull’EAS, ossia la didattica per Episodi di Apprendimento Situato, che va ad arricchire il panorama delle metodologie, per chi si approccia all'insegnamento delle classi "generazione web". 
Ma che cos'è nello specifico un EAS?

Esperto del settore è il prof. Rivoltella, docente alla Cattolica di Milano e autore di Fare didattica con gli EAS. Episodi di apprendimento situati (La Scuola, 2013) in cui spiega fondamenti epistemologici e costruttivi della "nuova" didattica.

Cominciamo col definire l'EAS. 

E' UNA PORZIONE DI AZIONE DIDATTICA, UN'UNITÁ MINIMA DI CUI CONSTA L’AGIRE DIDATTICO DELL’INSEGNANTE IN CONTESTO

Il metodo degli EAS - ci informa Rivoltella - viene a maturazione in modo particolare lungo la recente stagione di introduzione dei Tablet a scuola, ma si deve considerare come un approccio integrale (e integrato) all’insegnamento. Tale modello comporta una ridefinizione radicale di tutte e tre le macro-azioni in cui l’agire didattico si articola:

1. la progettazione, che viene ripensata in termini modulari e non lineari; lavorare per EAS richiede un lavoro di design più che di pianificazione e risponde a una prospettiva che si potrebbe definire di “montaggio di oggetti culturali”;

2. la comunicazione, che superando la contrapposizione tra lezione frontale e didattica attiva, viene rideclinata assecondando una nuova centralità per il problem solving, il pensiero breve, il make and sharing, il defriefing. Tutto nel rispetto di quel che sembra essere il naturale respiro ternario della gestione del setting;

3. la valutazione, che inevitabilmente viene fatta evolvere verso il New Assessment, con particolare attenzione per gli embedded tasks e i compiti cumulativi.

(Cfr. anche Il tablet in classe, da Mediablog di P.C. Rivoltella e Cremit, Università Cattolica del Sacro Cuore).

Proviamo a comprendere un EAS a partire dalla sua articolazione. Esso è formato da:

TRE ELEMENTI COSTITUTIVI:

MOMENTO ANTICIPATORIO: framework concettuale, situazione stimolo (VIDEO, IMMAGINE, ESPERIENZA, DOCUMENTO, TESTIMONIANZA), consegna fornita alla classe

MOMENTO OPERATORIO: microattività di produzione/risoluzione di un problema

MOMENTO RISTRUTTURATIVO: debriefing, riflettere sui processi attivati, fissare gli aspetti importanti che devono essere ricordati 

Proviamo a costruire un EAS:
IL MOMENTO PREPARATORIO

  • E' dedicato al momento anticipatorio che prepara il terreno per l’attività
  • Serve come ponte fra le lezioni precedenti e l’attività da realizzare
  • Deve situare lo studente con il contenuto che verrà proposto 
  • Deve stimolare il lavoro domestico dello studente per consentirgli di avvicinarsi al campo 
DOVREBBE ASSOLVERE LE SEGUENTI FUNZIONI:
  • svolgere azione di recupero e rinforzo dei prerequisiti 
  • focalizzare l’attenzione dello studente introducendolo all’oggetto di lavoro 
  • familiarizzare con il lessico che verrà utilizzato 
  • sviluppare la competenza del “fare ricerca” (competenza chiave nella società dell’informazione), individuale o collaborativa, provvedendo ad un primo processo di strutturazione per organizzare il materiale trovato 
IL MOMENTO OPERATORIO

  • è la fase più lontana dalle abitudini didattiche tradizionali 
  • non è facile da organizzare senza il rapporto con il WEB 
  • la consegna dovrebbe sollecitare l’allievo a utilizzare formati e linguaggi di tipo diverso 
L’ATTIVITA’ RICHIESTA DALLA CONSEGNA DEVE AVERE LE SEGUENTI CARATTERISTICHE:
  • essere contenuta in un tempo sufficientemente breve
  • prevedere lavoro individuale o di piccolo gruppo
  • condurre alla produzione di un artefatto (es.: una mappa concettuale con l’utilizzo di POPLET, un’attività di Digital Story Telling, un poster multimediale con GLOGSTER...)
  • IL PERCORSO CHIAMA IN CAUSA L’AZIONE DIDATTICA DI REGOLAZIONE:
  • è necessaria una sceneggiatura dettagliata, il LESSON PLAN, che deve però prevedere la possibilità di modifiche e adattamenti in itinere
  • sono necessari strumenti per orientare, guidare e chiarire l’attività da svolgere, ad es. schede di lavoro, web-quest, field trip, job aids
  • TOOLS PER LA COMUNICAZIONE, LO SCAMBIO, IL LAVORO COLLABORATIVO
  • sono necessari tools che permettono lo scambio di documenti, immagini, filmati, audio fra docenti e studenti, ad es. DROPBOX e GOOGLE DRIVE

IL MOMENTO RISTRUTTURATIVO
  • è il momento della riflessione su quanto è successo 
  • si fissano gli elementi riconducendoli a cornici concettuali e/o esperenziali 
OBIETTIVI:
  • sul versante degli studenti: favorire lo sviluppo di competenza critica 
  • sul versante del docente: consentire di apprezzare i risultati raggiunti 
STRATEGIE:
  • discussione, tra pari e con il docente, attraverso: 
  • brainstorming libero 
  • attraverso tecniche di indirizzamento dell’analisi (check-list, parole-chiave, mappe concettuali, domande guida...) 
  • il docente chiude l’EAS con la sua lezione a posteriori, in un momento frontale in cui richiama i concetti-chiave, fornisce indicazioni per lo studio, il ripasso, ulteriori approfondimenti, dà senso all’attività
In fase di progettazione, l'insegnante può seguire la seguente tabella: 

(Cfr. Fare didattica con gli EAS, slide a cura di Filo di Ariannna)

Ho cercato di realizzare un esempio di didattica per EAS nel Percorso didattico, “Les enfants de la patrie”…La Rivoluzione francese, spartiacque storico e avvento dello stato di diritto, da me realizzato in questo blog.

Per approfondire, infine, rimando a:
Buon lavoro!!

Ps. Questi appunti nascono nell'ambito del Corso online che ho seguito presso Aica 

2 commenti:

  1. Nulla di nuovo sotto il sole. "Scambiando l'ordine degli addendi, la somma non cambia". Facciamo la scuola, la tradizionale, "la vera" Buon lavoro a tutti.

    RispondiElimina
  2. Suggerimenti progettuali ed operativi di livello elevato.

    RispondiElimina