sabato 26 settembre 2015

Lavoriamo con i "dialetti". Due proposte didattiche da INDIRE

Di seguito presento due percorsi didattici, da me elaborati e pubblicati da Indire in ScuolaValore, Risorse per docenti, nella sezione DIALETTI E ALTRI IDIOMI D'ITALIA  relativa all'area Lingua, letteratura e cultura in una dimensione europea - italiano.
Le sezioni sono ricche di spunti e percorsi e si configurano come un ampio network di risorse digitali per docenti e studenti. "Approfittiamone!"


di Monica Sanfilippo

INTRODUZIONE
La Calabria, quale estrema punta d’Italia, è stata terra d’approdo per dominatori, viaggiatori e popoli migranti. In questa prospettiva, la regione ben risponde a quanto già evidenziato per l’intera penisola, ossia “spazio” privilegiato di commistione etno-linguistica al centro del Mediterraneo (v. Materiale di studio “Storia della lingua italiana”). Seguendo la classificazione dei dialetti italiani (v. Materiale di studio “Dialetti e altri idiomi d’Italia”) è possibile notare l’appartenenza della regione a due aree geolinguistiche, una dei dialetti centro-meridionali, l’altra dei dialetti estremi. Perché, per esempio, per indicare la “mela” si usa “milu” nella Calabria settentrionale e “pumu” nella Calabria meridionale? oppure per “goccia”, “gutta” e “stizza”, e così via? Gli esempi potrebbero continuare. Inoltre, a conferma della varietà linguistica della regione, si riscontra la presenza di minoranze linguistiche: arbëreshë, occitani e grecanici. 



A partire da queste constatazioni, e in riferimento agli studi di Gerhard Rohlfs – “Nuovo dizionario dialettale della Calabria”, “Scavi linguistici nella Magna Grecia”, ecc. – la risorsa intende lavorare sul lessico, la sintassi e l’origine della diversificazione dell’idioma calabrese (greca, latina, araba, francese, spagnola) utilizzando altresì la lingua come strumento di espressione storico-culturale. Per favorire lo sviluppo del percorso sono previste le seguenti attività:

1. indagine etimologica;
2. ricerca “sul campo” (piccoli esploratori) e “a tavolino” (analisi);
3. mappatura geografica di classi di parole legate al ciclo dell’anno (feste) e ai giochi;
4. schedatura, conservazione e presentazione dei dati.


Per lo sviluppo delle attività, basta cliccare sull'immagine, collegarsi al sito e scegliere la versione multimediale o testuale.

 Il tempo della parola - Monica Sanfilippo




Il secondo percorso è incentrato sulla fiaba come strumento educativo nella prospettiva di un confronto tra la narrazione fantastica odierna, veicolata dal linguaggio cinematografico  e la scoperta della fonte narrativa quale espressione di un sostrato popolare europeo che, nella tradizione napoletana, ha il suo più noto rappresentante in Giambattista Basile e ne Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de’ peccerille (1634-1636), più noto come Pentamerone (1674).
Ma per questo percorso propongo un altro post "C'era una volta: Lo cunto di li cunti..."

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